Feeds:
Articoli
Commenti

Posts Tagged ‘recensioni’

Quando le cose non ci riescono, a volte è come se si chiudesse di botto una porta. Forse pensiamo di non poter più accedere al bello, che l’accesso ci sia negato, che rimarremo per sempre nella nostra guardiola umida e buia.

Credo che sia questo che mi sta succedendo.

Il concorso a Paivia era una – legittima credo – aspirazione di ascesa sociale. Nel senso di avere un lavoro nel quale siano riconosciute formazione e competenze un po’ più “alte”.

Dovunque io abbia lavorato ho sempre dovuto imparare ok nuove e diverse mansioni (ora mi sembra che dove mi metti, sto), ma la cosa più difficile che ho dovuto fare è stato imparare a togliere, a scremare, a mettermi da parte.

Ecco adesso mi sembra di aver fatto altro che questo, imparare a mettermi da parte.

Non troppo, io sono arrogante e presuntuosa come tutti, ma i lavori che ho fatto sono stati sempre lontani dalle mie reali competenze, spostati, di lato, sbagliati, incompleti.

Il senso dell’adeguatezza è una delle componenti del bello ?

Io ho bisogno del bello in questo momento della mia vita più che mai. Ho bisogno di pensare che per me ci sia una accesso diretto, immediato, personale e privato a quanto c’è di bello al mondo.

Anche come possibilità concreta, non solo come accesso mentale, chi se ne frega, basta vivere tutto “dentro” e mai niente “fuori”.

Questo libro mi ha commossa, ha passato tutto il tempo a ricordarmi che c’è il bello che io amo, la letteratura, il profumo del tè, i dolci, persino Purcell, ha citato.

Insomma, mi sono identificata nella portinaia, nel suo essere nascostamente per paura, nel non sentire di avere diritto di esistenza se non per una guardiola. Nel riscoprire, lentamente, il desiderio di uscire. I am not afraid of the dark.

Ma nel mondo ci sono le camelie, il sushi, purcell e gli alberi (questi piacciono a me).

E poi lei è morta, io volevo il lieto fine.

(sarebbe una recensione de “L’eleganza del riccio” di Barbery Muriel)

Read Full Post »